Consiglio affari economici

Una parrocchia pur privilegiando l’aspetto spirituale, deve gestire anche molte spese ordinarie. I laici partecipano responsabilmente alla vita amministrativa della Comunità Parrocchiale,  attraverso un organo che si affianca al parroco : il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici.

LE ORIGINI

La figura del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici è prevista e disciplinata dal codice del diritto canonico del 1983, che eliminò il consilium fabricae Ecclesiae istituito dal codice del 1917. Il Consiglio parrocchiale per gli Affari Economici è l’organismo che promuove ed esprime la collaborazione responsabile dei laici con il proprio parroco alla gestione amministrativa della Parrocchia, tenendo conto delle finalità proprie dei beni ecclesiastici quali l’esercizio del culto, il decoroso e conveniente sostentamento del Clero e delle persone in servizio della parrocchia, le attività pastorali e caritative.

LA MISSIONE

I compiti e le funzioni del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici s’inquadrano nei dettami del Diritto Canonico e si realizzano in una attiva partecipazione dei parrocchiani all’amministrazione, ai controlli ed alle iniziative che nella comunità si esprimono. Opera per conto della Comunità nella retta amministrazione dei beni della Parrocchia ed ha il compito di:

  1. coadiuvare il Parroco nel predisporre la previsione di spesa della Parrocchia, elencando le voci in riferimento a una ponderata programmazione pastorale e alle varie urgenze e necessità, individuando i relativi mezzi di copertura;
  2. dare il proprio parere sugli atti di maggiore importanza nell’amministrazione ordinaria e su quelli di amministrazione straordinaria;
  3. svolgere opera di informazione e di sensibilizzazione della Comunità parrocchiale in ordine alla condizione economica dei suoi sacerdoti e di quanti altri sono a servizio della Parrocchia, ottemperando anche alle norme assicurative e previdenziali e agli obblighi legislativi e fiscali dell’Ente Parrocchia;
  4. condividere con il Parroco l’impegno della conservazione e manutenzione degli edifici, attrezzature, mobili e arredi di competenza parrocchiale, con particolare attenzione per il patrimonio storico e artistico;
  5. approvare alla fine di ciascun anno, previo esame dei libri contabili e della relativa documentazione, il rendiconto consuntivo;
  6. farsi attento e sensibile alle esigenze degli organismi inter-parrocchiali, vicariali e diocesani, per contribuire adeguatamente alle loro finalità.


RAPPORTI COL CONSIGLIO PASTORALE

Tra il Consiglio Pastorale e il Consiglio per gli Affari Economici vanno mantenuti stretti rapporti. In particolare esigono di acquisire un parere previo del Consiglio Pastorale parrocchiale le scelte di natura economica che hanno un forte rilievo pastorale, la saggia determinazione di quali beni siano necessari alla vita futura della comunità, la decisione di alienare alcuni beni che fossero di aggravio per la loro gestione. In generale l’opera del Consiglio per gli Affari Economici deve iscriversi negli orientamenti tracciati dal Consiglio Pastorale parrocchiale, al quale renderà conto mediante una relazione annuale sul bilancio.

I MEMBRI

Il Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici è composto dal Parroco, che ne è il presidente, dai Vicari parrocchiali eventuali e da almeno tre fedeli nominati dal Parroco, sentito il parere del Consiglio Pastorale al fine di assicurare il collegamento e la necessaria collaborazione tra i due organismi. I consiglieri vanno scelti tra persone di riconosciuta integrità morale, partecipi alla vita ecclesiale, capaci di valutarne le scelte economiche con spirito cristiano e competenza tecnico-amministrativa. Tra i membri del Consiglio viene designato un segretario per la stesura dei verbali, la custodia dei documenti e i normali compiti di segreteria. I membri del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici durano in carica cinque anni ed il loro mandato può essere rinnovato.

 

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